EMDR
(Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica terapeutica che si basa sull'utilizzo di stimoli visivi, sonori o tattili per aiutare le persone a elaborare e superare traumi emotivi. La tecnica è stata sviluppata negli anni '80 dalla dottoressa Francine Shapiro, che ha notato come i movimenti oculari spontanei potessero avere un effetto positivo sui ricordi traumatici.


L'EMDR è una tecnica molto efficace per trattare disturbi legati a eventi traumatici, come il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e l'ansia legata a eventi specifici. Secondo uno studio condotto da van der Kolk e altri nel 2007, l'EMDR è risultato essere efficace quanto le terapie farmacologiche e la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) nel trattamento del PTSD.

Il processo di trattamento con EMDR consiste in una serie di fasi, iniziando con la valutazione della persona e la definizione degli obiettivi terapeutici. Nella fase successiva, il terapeuta guida il paziente attraverso una serie di movimenti oculari, suoni o vibrazioni, mentre il paziente concentra l'attenzione su un ricordo specifico legato al trauma.

Il paziente è invitato a concentrarsi sull'immagine, sull'emozione e sulla sensazione fisica associata al ricordo, mentre il terapeuta guida i movimenti oculari o le vibrazioni. Il paziente è incoraggiato a condividere ciò che gli passa per la mente durante la sessione.

L'EMDR è una tecnica sicura e ben tollerata, ma come per qualsiasi trattamento, ci possono essere effetti collaterali temporanei come ansia o confusione.

In conclusione, l'EMDR è una tecnica terapeutica molto efficace per trattare disturbi legati a eventi traumatici, come il PTSD e l'ansia legata a eventi specifici. La sua efficacia è supportata da numerose ricerche scientifiche, ed è una opzione terapeutica valida per coloro che hanno subito traumi emotivi.

EMDR come trattamento per il trauma

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici ha ricevuto negli anni abbondanti supporti clinici coinvolgendo psicoterapeuti, ricercatori della salute mentale, neurofisiologi. Oggi è considerato il trattamento evidence-based per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. E’ approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 e dal nostro Ministero della salute nel 2003. Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.

Gli studi nel campo dell’EMDR e la ricerca mostrano che attraverso l’utilizzo dell’EMDR le persone possono riscontrare dei benefici dopo il trattamento in modo efficace e veloce. Sono stati condotti più di 20 studi controllati (randomized controlled studies) che confermano questi risultati. C’è stata così tanta ricerca sull’EMDR che oggi viene riconosciuta come una forma efficace di trattamento per il trauma e altre esperienze stressanti da organizzazioni come l’American Psychiatric Association, l’American Psychological Association, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e molti servizi nazionali europei della salute (Gran Bretagna, Francia, Svezia, Paesi bassi) e degli Stati Uniti (Registro Nazionale Samhsa dei Programmi e delle Pratiche con evidenza empirica). Con la tecnica della neuroimmagine funzionale si è dimostrato che esiste un cambiamento significativo nell’attivazione delle aree cerebrali dopo la terapia con EMDR (Marco Pagani), da regioni limbiche con una valenza emotiva elevata a regioni corticali con una valenza associativa. In pratica, l’EMDR trasforma l’esperienza da emotiva in cognitiva, in cui diverse regioni cerebrali partecipano all’elaborazione dell’esperienza.

I cambiamenti neurofisiologici dopo le sedute EMDR confermano i risultati che i pazienti riportano soggettivamente e risultati clinici che i clinici/terapeuti osservano da un punto di vista diagnostico. In seguito a una psicoterapia con EMDR il soggetto rafforza gli aspetti della sua autostima, è più centrato sui qui e ora e sul senso del sé, ha più fiducia nelle sue capacità e nel suo valore come persona. Gli eventi traumatici perdono così l’iniziale impatto emotivo per venire trasformati in una risorsa positiva. Dopo un trauma o uno stress grave, con la terapia EMDR si acquista la consapevolezza che ciò che è successo non si può cambiare, ma il ricordo può essere trasformato liberando risorse preziose per la guarigione e il benessere dell’individuo e della comunità.

 L’EMDR richiede una formazione specifica e può essere realizzato solo da psicoterapeuti che abbiano seguito un training formativo riconosciuto e realizzato dall’Associazione per l’EMDR in Italia, nata nel 1999.

 

EMDR è basato sul Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP)

Il modello teorico dell’EMDR ritiene che le esperienze traumatiche e/o altamente stressanti possono essere memorizzate come ricordi in modo disfunzionale, dovuto all’impatto emotivo al momento dell’esperienza. Il cambiamento terapeutico che si riscontra dopo un trattamento con EMDR è il risultato dell’elaborazione di queste esperienze e consente una risoluzione adattiva.

L’efficacia dell’EMDR oltre il PTSD

Le applicazioni cliniche dell’EMDR sono state largamente studiate con diversi disturbi come: Fobie (de Jongh, Ten Broeke & Renssen, 1999; de Jongh, et al., 2002) Disturbi di panico (Goldstein et al., 2000; Fernandez & Faretta, 2007) Disturbo d’ansia generalizzato (Gauvreau & Bouchard, 2008) Problemi di condotta e di autostima (Soberman, Greenwald & Rule, 2002) Lutti complessi (Solomon & Rando, 2007) Disturbo di dismorfismo corporeo (Brown, McGoldrick & Buchanan, 1997) Disfunzioni sessuali (Wernik, 1993) Pedofilia (Ricci et al., 2006) Ansia da prestazione (Barker & Barker, 2007) Dolore Cronico (Grant & Threlfo, 2002) Dolore da arto fantasma (Schneider et al., 2008; de Roos, Veenstra et al., 2010), depressione (Hofmann et al. 2014, (Hase et al., 2015, Wood et al., 2017),  L’EMDR può essere applicato in larga scala per emergenze umanitarie (a seguito di disastri naturali e provocati dall’uomo) come anche con individui e gruppi nelle diverse fasi del trauma (dalla fase acuta alla cronica) in modo tale da fornire un sollievo e favorire i fattori di crescita post-traumatica e di benessere. Gli interventi con EMDR possono aiutare in ultima istanza ad interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza e dell’abuso.

 

 Associazione EMDR Italia – www.emdr.it

Bibliografia:
  •  Associazione EMDR Italia – www.emdr.it
  • Shapiro, F. (1989). Efficacy of the Eye Movement Desensitization procedure in the treatment of traumatic memories. Journal of Traumatic Stress, 2(2), 199-223.
  • van der Kolk, B. A., Spinazzola, J., Blaustein, M. E., Hopper, J. W., Hopper, E. K., Korn, D. L., ... & Vermetten, E. (2007). A randomized clinical trial of eye movement desensitization and reprocessing.
 
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